Dal 14 giugno al 9 luglio 2021, dopo un anno di pausa dovuto alla pandemia, UMANA Reyer ha organizzato il suo camp di basket “dedicato alle giovani leonesse e ai giovani leoni”. Il campo estivo della durata di quattro settimane era rivolto a tutti i nati dal 2008 al 2015, ragazze e ragazzi di età compresa tra i sei e i 12 anni. Si tratta di un’età dello sviluppo complessa, in cui lo sport ha un ruolo fondamentale per imparare a conoscere le proprie energie, per la costruzione di uno spirito di squadra e di condivisione e per la crescita personale. Misurarsi con e insieme agli altri è essenziale.
“Per molti dei partecipanti” racconta Massimiliano Casoni, preparatore fisico delle giovanili e responsabile organizzativo del minibasket, “è stata la prima esperienza di condivisione dopo un anno di ulteriori chiusure”. Dopo appena due settimane di allenamenti a ottobre 2020, le squadre si sono dovute di nuovo fermare a causa delle restrizioni. “A gennaio abbiamo potuto ricominciare solo con i 2009 e 2010,” ma i più piccoli non avevano avuto finora occasione di ritornare in campo.
“Credo che la vera riconquista e riscoperta per i bambini sia stata la condivisione e lo stare insieme dopo un lungo anno di isolamento e solitudine”. Si tratta del “gioco condiviso con i loro compagni,” ma anche più di questo: “l’aspetto sociale in primo luogo dello sport e poi del camp sono fondamentali in questo momento, sono la leva su cui lavorare per la crescita dei nostri bambini”. L’importanza di questi elementi ha valore su più piani, “sia in un contesto post-pandemia sia nella società a cui stiamo andando incontro”. Anche la distanza dagli schermi nelle ore durante cui si svolgono le attività aiuta: “molti di loro hanno già un telefono o un Tablet,” di qui “la tendenza a isolarsi e non praticare uno sport”.
Rispetto agli anni precedenti “si è notata una differenza”: i ragazzi non erano più abituati alla condivisione sportiva, a stare insieme a contatto. Nel basket come in ogni altro sport di squadra, “per riuscire in un intento è fondamentale il gioco di squadra,” un’abitudine che si costruisce non solo con la tecnica ma passando tempo insieme e condividendo esperienze sia dentro che fuori dal campo.
Dopo un periodo di lontananza gli uni dagli altri lo sport ha ancora più valore per i ragazzi: “la condivisione inizia quando si entra in spogliatoio, si parla e si sta insieme, ci si dà una mano”. Questo spirito porta una serie di insegnamenti validi trasversalmente. Se essi vengono a mancare si rischia di “entrare in una sorta di individualismo o solitudine, che può essere dannosa quando si è piccoli”. D’altro canto, “il basket è un valido aiuto affinché questo non accada”.
Dopo un anno di lontananza il camp è stato un’occasione per tornare a dare il giusto valore allo sport e ricordarci che è molto più di un semplice gioco. Morocolor con PRIMO è fiera di dare il suo contributo alle squadre giovanili di Umana Reyer, e contribuire a diffondere il valore della condivisione tra i più piccoli.