“L’esempio è più Importante delle Parole”: la Storia di Plastic Free Onlus

Plastic Free nasce appena due anni fa, il 29 luglio 2019, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare quante più persone possibile sulla pericolosità della plastica per l’ambiente. L’associazione fa i primi passi a partire dalla consapevolezza che sia necessaria un’azione coordinata e rapida per liberare il mondo dai rifiuti plastici. Secondo una ricerca del WWF, ogni anno vengono rilasciate in mare circa 8 tonnellate di plastica e uno studio del World Economic Forum stima che con questo andamento nel 2050 ci saranno nel mare più oggetti di plastica che pesci. Questi dati sono sufficienti a comprendere l’urgenza di un’azione decisa e su più fronti per combattere l’inquinamento. Abbiamo parlato degli obiettivi e delle motivazioni di Plastic Free con la referente della provincia di Padova Anna Luisa Zanettin.

L’azione di Plastic Free

L’azione di Plastic Free parte dagli aspetti più concreti della vita quotidiana. Vengono organizzate uscite e camminate di gruppo in cui si raccolgono tutti insieme i rifiuti. In questo modo risulta semplice capire, anche solo dopo la prima partecipazione, come un’azione semplice come raccogliere una bottiglia trovata per strada possa fare la differenza. I rifiuti vengono raccolti con guanti e pinze e successivamente posti in appositi sacchi e raccolti per essere correttamente differenziati. “La soddisfazione che se ne ricava” ci racconta Anna Luisa Zanettin, “è incredibile”. La concretezza è la chiave essenziale: “io sono convinta che l’esempio sia più importante delle parole”. Non solo perché si ha la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per il pianeta, ma perché lo si è fatto in maniera tangibile. Letteralmente con le proprie mani. Qualche volta il discorso sul cambiamento climatico e la necessità di rallentare il surriscaldamento globale possono risultare astratti e opprimenti, dando una sensazione di impotenza davanti a un problema così grande. Plastic Free punta proprio a questo: a sensibilizzare sì sui rischi, ma facendo anche capire che chiunque nel suo piccolo, con un gesto semplice ogni giorno, può avere un impatto positivo. Nei suoi due anni di attività, la Onlus ha raccolto più di 940kg di plastica grazie al lavoro di più di 900 referenti volontari su tutto il territorio nazionale.

La Onlus è impegnata su più fronti: dal salvataggio delle tartarughe alla sensibilizzazione nelle scuole: “se si educano i bambini in questo senso, diventeranno un giorno persone e cittadini migliori”. In questo senso, spiega Anna Luisa Zanettin, il bambino ha anche un importantissimo ruolo sociale: “quello che imparano a scuola poi lo portano a casa. Succede così che spesso famiglie che non sono sensibilizzate su questi temi attraverso il bambino entrino in contatto con questa realtà”.

L’importanza di collaborare con amministrazioni comunali e aziende

La collaborazione di Plastic free con le amministrazioni comunali si basa principalmente su un protocollo d’intesa, attraverso cui il comune si impegna a facilitare gli eventi della Onlus sul territorio, ma anche e soprattutto a prendere accordi con gli impianti di smaltimento dei rifiuti. Questo è un punto cruciale: la raccolta della plastica dispersa nell’ambiente non serve a nulla se non viene poi adeguatamente smaltita. Anche le aziende possono fare molto: “prima di tutto sensibilizzando tutti i lavoratori, e poi eliminando il più possibile la plastica monouso negli ambienti di lavoro”. La cooperazione tra tutte le istituzioni, sia pubbliche che private, è essenziale se vogliamo raggiungere gli obiettivi sul clima per il 2030 e 2050


La plastica monouso: la nuova legge e il cambiamento dal basso

In questo contesto la plastica monouso è la più pericolosa: non venendo riciclata si disperde facilmente nell’ambiente. Il materiale non rimpicciolisce né si consuma, ma con il passare del tempo si disintegra e “disintegrandosi si trasforma in piccoli pezzettini chiamati microplastiche”, queste vengono spesso ingerite dai pesci, entrando di conseguenza nella nostra catena alimantare. Ogni settimana, secondo Plastic Free, mangiamo circa cinque grammi di microplastiche, che nuocciono gravemente alla salute. A partire da sabato 3 luglio, con l’applicazione della direttiva 904 del 2019, più comunemente nota come Sup (Single Use Plastic), verranno ufficialmente messi fuori legge tutti gli oggetti di plastica monouso: dai piattini alle confezioni dei supermercati, cannucce e contenitori in polistirolo. “Sicuramente” commenta Anna Luisa Zanettin “se la normativa verrà rispettata sarà un grande passo avanti”. Rimane importante che, insieme all’aspetto legislativo, sia attivo quello culturale e sociale: Plastic Free si batte per un vero e proprio cambio di mentalità che possa supportare una rivoluzione verde a partire dal basso

Il lavoro di Morocolor 

Anche noi di Morocolor cerchiamo di utilizzare quanta meno plastica possibile. Prima di tutto cercando di dare una seconda vita ai prodotti in plastica: per esempio le nostre valigette di plastica sono fatte per durare e possono diventare un contenitore per disegni, trucchi o giocattoli. All’interno degli ambienti di lavoro evitiamo in ogni modo possibile la presenza della plastica monouso e facciamo attenzione a riciclare correttamente le poche quantità che non possiamo evitare, anche quelle che ci arrivano dall’esterno, per esempio la plastica per fasciare i bancali. Siamo sempre alla ricerca di materiali sostituivi per la piccola parte delle nostre confezioni che ancora è fatta di plastica, e di mense che possano fornire i pasti ai lavoratori limitando al massimo l’uso di plastica!