M9 presenta: GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050

Gusto! La prima mostra di una nuova trilogia di M9


Il 25 Marzo ha aperto al pubblico la mostra GUSTO! Gli Italiani a tavola 1970-2050. Si tratta della prima di una trilogia di mostre che il Museo M9 ha immaginato per raccontare la società italiana, i suoi desideri profondi e i cambiamenti che sta vivendo a cavallo di un secolo, il '900, che M9 racconta nella sua mostra permanente. 
Il presente che attraversiamo è un tempo denso, su cui istituzioni culturali come M9 possono e devono aiutarci a riflettere. Secondo il direttore scientifico Luca Molinari viviamo oggi "un tempo nuovo che ci inquieta e che insieme è una grande occasione per ripensare le nostre vite con una maggiore attenzione alla qualità e a una sostenibilità diffusa". Per riuscire a immaginare e costruire il futuro, guardare alla propria storia recente è di vitale importanza: "Appoggiarsi sulle fragili spalle del Novecento per guardare avanti, senza moralismi o visioni apocalittiche, ma per interrogare con attenzione e amore la metamorfosi di un tempo diverso, in cui la nostra relazione con il cibo e i suoi paesaggi, fisici e simbolici, può diventare lo specchio di cambiamenti più radicali e significativi". L'idea da cui prende vita la trilogia che si svolgerà nel corso dei prossimi mesi e anni è proprio quella di analizzare le tradizioni culturali e sociali del nostro paese, domandandoci da dove veniamo per capire dove stiamo andando. In questo contesto, M9 si definisce come "un laboratorio attivo che agisce nel presente e interroga gli scenari futuri che abbiamo davanti"

Credits: M9 - Museo del ’900 | Alessandra Chemollo


Il Cibo è la base della vita, ma anche molto di più


Il cibo non è solo sostentamento, e la tavola diventa una metafora per la condivisione, ma anche per capire tutte le commistioni e contraddizioni di cui siamo fatti, come individui e come collettività. I curatori Massimo Montanari e Laura Lazzaroni raccontano la struttura dell'esposizione: "Abbiamo costruito una grande casa fatta di stanze che raccontano il gusto degli italiani attraverso il paesaggio agricolo, la biodiversità dei prodotti, la cucina di casa, i ristoranti e i mercati, le tavolate e il cibo di strada, il design e i flussi migratori, le sfide dell’ambiente e della salute, l’ingegneria spaziale e le nuove filiere, la progettualità delle scuole". Un approccio interdisciplinare e integrato, in cui ogni disciplina e installazione contribuisce a rendere fruibile la complessità del reale. Seguendo questo flusso, la mostra si sviluppa in otto sezioni. 

Credits: M9 - Museo del ’900 | Alessandra Chemollo


Il Nostro Gusto


La prima stanza è "Gusto Italiano,"  ed è dedicata ai sapori e agli ingredienti tipici del nostro paese: "si è scelto di comporre una monumentale tavola periodica degli ingredienti : un elenco apparentemente infinito di prodotti che insieme rendono possibile e sempre diversa la cucina italiana". In una lista di più di 1800 voci, fanno la loro apparizione formaggi e latticini, salumi e carni, frutta e ortaggi, oli e grassi, cereali, pasta e vitigni. L'installazione segue lo stesso principio, trasportando il visitatore nell'atmosfera delle filiere produttive italiane, con i loro scorci tipici, ma anche tradizione del lavoro e varietà dei metodi di coltivazione. 


Gusto: in Casa e Fuori Casa


In "Gusto della Casa" si scopre invece l'evoluzione della cucina italiana nelle case, con un insieme di dettagli, segreti, ricettari e accessori. Sono presenti anche installazioni video e interviste tra gli italiani a tavola, pensati per dare un senso di che cosa significa la preparazione e la condivisione di un pasto tra le mura domestiche. Si trovano esposti anche iconici esempi delle cucine dal design italiano, come la Minikitchen progettata nel 1964 da Joe Colombo per Boffi e la Cucina Long Line di Salvarani del 1972. Oggetti dati per scontati, che vengono estratti dalla quotidianità in cui si trovano normalmente immersi, sottolineando quanto facciano invece parte di un immaginario comune su cui si costruiscono le nostre idee di casa e di cucina. "Gusto Fuori Casa" racconta  da un lato la tradizione di ristoranti e trattorie e dall'altro quella del rito delle grandi tavolate collettive. Si parla di ricerca, eccellenza e convivialità. Nella stessa sezione sono presenti anche le riproduzioni di piatti d'autore italiani, come il Risotto con foglia d’oro di Gualtiero Marchesi, il Carpaccio di Giuseppe Cipriani, l’ Uovo in raviolo di Nino Berges e il Savarin di riso di Mirella Cantarelli, gli Spaghetti alla lampada di Angelo Paracucchi, i Tortelli di zucca di Nadia Santini, la Passatina ceci e gamberi di Fulvio Pierangelini, il Cyber egg di Davide Scabin, l’Assoluto di cipolle di Niko Romito e il Nero su nero di Massimo Bottura. 

Credits: M9 - Museo del ’900 | Alessandra Chemollo


Industria, Viaggio e Incontro


"Gusto dell'Industria" guarda da vicino quei marchi o quelle aziende Italiane che hanno raggiunto livelli di eccellenza nel mondo. Sono presenti Nutella, con una collezione dei suoi caratteristici vasetti, le iconiche confezioni di pasta Barilla, i cartelloni dei gelati e le tipiche insegne dei bar. In pochi metri lo spettatore si ritrova immerso in un'atmosfera tutta italiana, circondato da oggetti che si trovano comunemente per le strade e nelle nostre case. SI parla anche del sottile equilibrio tra salvaguardia della tradizione e apertura al mercato globale, in cui molte grandi compagnie italiane hanno dimostrato di sapersi destreggiare


"Gusto del Viaggio" è una combinazione di sguardi: si analizzano in questa sezione l'Italia agli occhi del mondo e poi il mondo con gli occhi dell'Italia. Si parla di commistioni, di ciò che nel mondo abbiamo esportato e di tutto quello che abbiamo invece accolto, aprendo la nostra tradizione a nuove interpretazioni. Figurano in questa sezione una collaborazione di M9 con Campari e l'esposizione di tre marchi cult: il panettone Alemagna, quello di Iginio Massari e quello di Roy Shvartzapel. 


"Gusto dell'Incontro" parla invece di due apparenti dicotomie: quella tra nord e sud e quella tra città e campagna. In questo contesto "il gusto si pone come ponte," mettendo in luce contrasti, ma anche legami e sinergie. Arricchiscono la scena una serie di fotografie di Filippo Romano, che ritraggono botteghe, mercati e ristoranti. 


Presente e Futuro


Anche per quanto rigurda le ultime due sezioni si può utilizzare la metafora del gusto come ponte: in questo caso tra l'oggi e il domani. "Gusto di Oggi" affronta i temi dello spreco alimentare, della nutrizione e della salute: è un tentativo di fare una riflessione critica sulle modalità contemporanee di approccio al cibo e al gusto, una "riflessione sul cibo e sulla nutrizione attenta al benessere fisico, all’ambiente, alla società, agli animali e sul rivoluzionario ingresso della scienza a tavola e il suo tentativo di oggettivare il cibo". 


"Gusto del Futuro" in fine "propone le tendenze in atto attraverso un duplice sguardo. Da un lato rivolto verso le innovazioni tecnologiche (spazio e coltivazioni sperimentali anche sulla Terra), dall'altro focalizzato sulla trasformazione delle abitudini alimentari". In mostra, tra gli altri progetti si trovano EcoLogicStudio e la sua coltivazione di alga spirulina e Zero Farms con la sua agricoltura verticale aeroponica. 


M9 il Museo del 900 di Mestre 


M9, aperto per la prima volta nel 2018, è il museo del '900 di Mestre. Si pone come obiettivo quello di raccontare il '900 e la nostro contemporaneità con una chiave nuova, prestando attenzione ai cambiamenti grandi e piccoli del nostro passato che caratterizzano oggi il nostro modo di essere, "dalla vita quotidiana ai grandi cambiamenti sociali, economici, ambientali e culturali".  Sono nuove anche le modalità di esposizione: "tecnologie avanzate e installazioni immersive sono al servizio della narrazione per far conoscere il passato, comprendere il presente e immaginare il futuro". Con il programma EDU, il museo si pone come un'istituzione nel campo dell'educazione e della sensibilizzazione delle persone di qualsiasi età: "un luogo inclusivo per riflettere attraverso un ampio programma educativo sul mondo in cui viviamo e sul mondo che vorremo, per sentirci parte di una comunità e capirne insieme le radici". 


Morocolor e M9

A partire dal 2022 Morocolor è lieta di annunciare l’inizio della collaborazione con M9, importante ed originale Museo del territorio, un’enciclopedia aperta su diverse tematiche, che dona al visitatore un’esperienza emozionante e immersiva. Coinvolti dai valori e dagli obiettivi del museo, ci auguriamo che il nostro colore possa, anche attraverso l’arte, incoraggiare alla creatività, diffondendo in maniera alternativa apprendimento e divertimento, caratteristici di M9.