Il nostro contributo alla Sala dei Quaranta

 

Gli Ottocento anni dell'Università di Padova

Quest’anno ricorre l’ottocentesimo anniversario dalla fondazione dell’Università di Padova, la nostra amata città. Attiva dal 1922, l’Università patavina è una fra le più antiche del mondo. Oggi come allora, è anche una delle principali fonti di stimoli culturali, scientifici e sociali per la città

Dopo due anni complessi, passati tra Didattica a Distanza e restrizioni sanitarie, l’Università si è riproposta di trovare nuova linfa e nuova vita. L’ha fatto, tra le altre iniziative, con un progetto di restauro dei ritratti della Sala dei Quaranta, a cui siamo felici di aver aderito e contribuito. 

La Sala dei Quaranta

La Sala dei Quaranta precede l’Aula Magna nel palazzo del Bo. La sala prende il nome dalla presenza di quaranta ritratti dell'artista Gian Giacomo dal Forno di studenti stranieri illustri che hanno frequentato l’Università di Padova tra il Duecento e l’Ottocento. L’idea è che i ritratti rappresentino il ruolo dell'Ateneo come “grande centro propulsore di incontri, di libertà, di scambi e diffusione della cultura”. Nella sala si trova anche l’antica cattedra di Galileo. 

L’Università ha comunicato che “il restauro delle tele della Sala dei Quaranta è stato reso possibile attraverso le donazioni di privati cittadini, aziende, associazioni, club service, consolati e ambasciate che hanno deciso di partecipare attivamente alla valorizzazione del patrimonio dell'Ateneo diventando protagonisti delle celebrazioni dell'Ottavo centenario dell'Università di Padova”. Siamo orgogliosi di essere tra questi. 

Tra i personaggi sulle pareti figurano il re di Polonia Stefano Bathory, il medico inglese William Harvey e il filosofo e teologo tedesco Nicolò da Cusa. Morocolor ha scelto di contribuire al restauro di una figura in particolare: quella del poeta e drammaturgo irlandese Oliver Goldsmith. Per noi, la figura di Goldsmith comunica perseveranza, passione, talento e amore per la creatività. 

Ma chi era Oliver Goldsmith?

Figlio di Charles e di Anna Jones, Oliver entra al Trinity College come borsista nel 1745. Ci resta fino al 1750, quando inizia un periodo difficile della sua vita e della sua carriera segnato da difficoltà sia economiche che psicologiche. È quindi costretto a interrompere gli studi, che riprenderà poi grazie all’aiuto di uno zio, finendo per laurearsi in Medicina. Nel frattempo viaggia per il mondo, visitando le Fiandre, la Francia, la Svizzera e la Germania; nel 1755, attratto dalla fama di Giovanni Battista Morgagni, trascorse alcuni mesi a Padova. Nel frattempo continua a scrivere e lavorare alle sue opere. Si stabilisce poi a Londra, dove raggiunge la notorietà nel 1766, con la pubblicazione del romanzo “Il Vicario di Wakefield”.
A lui si deve il modo di dire: “Ask me no questions, and I’ll tell you no fibs” (“non chiedermi niente, e non mentirò”)